Recuperare, salvare, riorganizzare, rendere fruibile.
Azioni di tendenza, oggi. Nel caso di CAeB tutto ha inizio nel 1979. L’oggetto di cui ci occupiamo, da allora, è la memoria.
Che sia una documentazione bibliografica, un archivio, una storia familiare.

Non solo.
Il nostro compito dal passato, negli anni, si volge al futuro. Dagli anni ’90, CAeB acquisisce grande esperienza non solo nella catalogazione e nella gestione, ma opera creativamente anche nell’organizzazione di attività e iniziative culturali.
Una fase importante che definisce ancora oggi la fisionomia della cooperativa. 

Sempre diversa, sempre uguale a se stessa.

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Chi siamo? Lo dice la nostra storia.
Dalla fondazione a oggi abbiamo cercato di declinare nella realtà i fini sia professionali che sociali che ci eravamo proposti.

Il nostro è un “mestiere”. 
I soci hanno tutti una buona formazione umanistica, ma a lavorare hanno imparato “sul campo”.

Ci contraddistinguono:
la specializzazione, la particolare attenzione al controllo e organizzazione dei gruppi di lavoro, la cura nei confronti della formazione, aggiornamento, partecipazione attiva dei soci.

Queste caratteristiche, costanti nel tempo, sono la nostra forza.

1979

I PRIMI PASSI

Milano, 11 luglio 1979. 16 giovani neolaureati in discipline umanistiche fondano la Cooperativa Archivistica e Bibliotecaria.
Il loro scopo è quello di crearsi un futuro professionale nel campo dei beni culturali, un settore dove fino ad allora mai avevano operato dei privati: archivisti e bibliotecari erano sempre stati solo impiegati pubblici.

L’opportunità viene offerta da una legge, la 285 del 1978, che finanziava l’affidamento di incarichi a termine a giovani laureati disoccupati da parte di istituzioni pubbliche.

Quando, nel 1983, l’esperienza 285 giunse al naturale termine, altre cooperative, sorte come la nostra, si sciolsero. Ma non CAeB.

1993
LA SVOLTA STRATEGICA

Se già dai primi anni la cooperativa aveva acquisito incarichi molto interessanti e formativi, primo fra tutti quello della catalogazione bibliografica per l’Università degli studi di Milano, la svolta è stata nei primi anni ’90, quando la tendenza da parte degli enti pubblici territoriali e delle Università all’esternalizzazione dei servizi si è estesa anche agli archivi e alle biblioteche.

Non si sarebbe trattato più solo di recuperare, organizzare, valorizzare i materiali, ma anche di gestire tutti i servizi di biblioteche, archivi, centri di documentazione, di ideare e realizzare iniziative culturali: da piccola cooperativa di professionisti altamente specializzati saremmo diventati una vera cooperativa di lavoro e avremmo trasmesso la nostra professione e la nostra passione a tanti altri giovani.

Crescono così i soci e il fatturato, l’attività si estende su tutto il territorio nazionale.

DAL
2003
A OGGI

Nel 2003 CAeB acquisisce la Certificazione di qualità ISO 9001, nel 2010 si dota di un Codice Etico e del Modello organizzativo 231, dal 2021 è certificata anche 45001.

Con il prepotente ingresso dell’informatica prima e della telematica poi, non sono mai mancati cambiamenti radicali; è mutata profondamente anche la visione delle biblioteche e degli archivi, che, da luoghi di conservazione e fruizione, si sono trasformati sempre più in ambiti di valorizzazione e di promozione culturale: dalla centralità del documento si è passati così alla centralità dell’utente e del servizio.

A tutte le sfide CAeB non si è mai sottratta: anno dopo anno, ha rafforzato e ampliato l’ambito d’intervento, pur rimanendo sempre fedele alla sua vocazione bibliotecaria e archivistica.

DAL
2003
A OGGI

Nel 2003 CAeB acquisisce la Certificazione di qualità ISO 9001, nel 2010 si dota di un Codice Etico e del Modello organizzativo 231, dal 2021 è certificata anche 45001.

Con il prepotente ingresso dell’informatica prima e della telematica poi, non sono mai mancati cambiamenti radicali; è mutata profondamente anche la visione delle biblioteche e degli archivi, che, da luoghi di conservazione e fruizione, si sono trasformati sempre più in ambiti di valorizzazione e di promozione culturale: dalla centralità del documento si è passati così alla centralità dell’utente e del servizio.

A tutte le sfide CAeB non si è mai sottratta: anno dopo anno, ha rafforzato e ampliato l’ambito d’intervento, pur rimanendo sempre fedele alla sua vocazione bibliotecaria e archivistica.

Fondo Gerbi:

un progetto coinvolgente per i 30 anni CAeB

“ … voglio bene a questo mucchio di libri. Cinquanta metri di scaffali. Ma in quei cinquanta metri ci sta tutta la strada che ho fatto e tutte le strade che ho voluto fare … La mia biblioteca è la mia autobiografia”.

[A. Gerbi, 1931 circa, cfr. Archivio storico di Intesa Sanpaolo, Fondo delle carte Gerbi, faldone 4]

Ricostruire virtualmente una biblioteca frutto della passione di un bibliofilo e che non è oggi fisicamente unita: ecco un progetto degno di ricordare i trent’anni di attività di CAeB. Ci ha fatto piacere realizzarlo e offrire il risultato del nostro lavoro all’Università degli Studi di Milano, che non solo ha visto nascere la nostra cooperativa, ma per la quale abbiamo lavorato da sempre e che ci ha dimostrato costante fiducia e stima.

Antonello Gerbi (1904-1976), per quarant’anni a capo dell’Ufficio Studi della Comit per volere di Raffaele Mattioli, non ha mai cessato di raccogliere volumi che rispecchiano i suoi molteplici interessi culturali da studioso e da bibliofilo.

CAeB ha progettato e realizzato un intervento di valorizzazione dell’intero fondo: prima di tutto la catalogazione completa in SBN dei volumi presenti presso il Centro Apice; poi il recupero da SBN dei record bibliografici relativi alla prima acquisizione da parte dell’Università; l’attribuzione a tutte le opere del codice di Classificazione Decimale Dewey, infine la pubblicazione web del catalogo dell’intero fondo, virtualmente ricostruito (www.bibliotecagerbi.caeb.it).

PAOLO POZZI.
UN SOCIO INDIMENTICABILE

7 gennaio 2016.

Improvvisamente viene a mancare un Capo, un Maestro.
Una personalità forte. Un personaggio mai prevedibile.

Il dolore e l’incredulità per la perdita lasciano smarriti.

Ma, in chi l’ha conosciuto bene o solo incontrato, nei soci nuovi e vecchi, nei collaboratori e amici, nei clienti rimane intatto il ricordo della sua intelligenza acuta, la concretezza, l’umanità, l’autoironia, la capacità di minimizzare le difficoltà e di cercare soluzioni concrete attraverso nuove vie.

Paolo rimane un punto di riferimento fondamentale per tutti.

Sempre presente.

Strategie lungimiranti, svolte audaci, scelte decisive.

CAeB oggi non sarebbe quella che è.

Ricordando Paolo 

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1999: dall’incontro tra CAeB e l’archivista Domenico Quartieri nasce la società Scripta.

L’idea, di Paolo Pozzi, è entusiasticamente accolta da Domenico: insieme individuano in una società ad hoc, posseduta al 50% da CAeB e al 50% da Quartieri, la strada giusta per collaborare e sviluppare le attività negli archivi storici e di deposito delle province di Como, Sondrio, Varese e Lecco.

Scripta ha organizzato numerose iniziative per la valorizzazione degli archivi: presentazioni, mostre documentarie, spettacoli teatrali.

Costante negli anni è stata la collaborazione con CAeB e in tre occasioni, per la

realizzazione di importanti progetti, sono stati costituiti Raggruppamenti Temporanei d’Impresa:

– le carte delle comunità tra il Lario e il Ceresio: dal 2003 al 2007 si è realizzata l’inventariazione degli archivi storici e alla ricognizione generale dei fondi archivistici di ben 23 comuni del territorio lariano;

– il riordino e inventariazione dell’archivio della Direzione generale Famiglia e solidarietà sociale della Regione Lombardia: intervento svolto tra il 2006 e il 2011;

l’inventariazione e gestione dell’Archivio di deposito della Giunta regionale: è stato questo il progetto più importante, che ha lasciato in eredità a CAeB la gestione dell’Archivio della Giunta.

Nel 2021 Domenico, raggiunta l’età pensionabile, si è ritirato dall’attività  e la società è stata acquistata in toto da CAeB e infine incorporata. Scripta oggi non è più attiva, ma i suoi contratti e il suo curriculum sono stati acquisiti da CAeB, degna erede della ventennale esperienza comune.

Viva Scripta!

DOPO 30 ANNI, CI SIAMO RACCONTATI…

La sfida 
di 16 giovani neolaureati

1979. CAeB nasce dalla scommessa di riuscire a svolgere in forma associata e privata la professione di archivista e di bibliotecario, fino ad allora mai esercitata al di fuori di strutture pubbliche o aziende. 

Cooperazione
e centralità del socio

CAeB è una cooperativa e non una società di capitali. Ciò significa che lo scopo sociale è la mutualità e non il profitto: al centro si pone la persona e la sua crescita professionale. La fascia di età più rappresentata all’interno dei soci è quella che va da 31 a 40 anni.

Specializzazione
e professionalità

CAeB fa della specializzazione e della qualità il proprio tratto distintivo. È naturale perciò che il socio CAeB abbia un alto livello di scolarizzazione e che formazione e aggiornamento non siano concepiti come costi, ma come investimenti fondamentali. 

Clienti e mercato

CAeB opera da quasi quarant’anni in un mercato complesso. I clienti prestigiosi, la loro soddisfazione, la fidelizzazione di molti di essi, l’espansione aziendale in nuovi territori, sono il miglior attestato della qualità del lavoro.

Un’impresa cooperativa

CAeB è forte di più di 200 addetti, dei quali più del 90% soci lavoratori, assunti a tempo indeterminato. Il giro d’affari è di più di cinque milioni di euro e la distribuzione geografica dell’attività è estesa su tutto il territorio nazionale.

La “porta aperta”

In CAeB può entrare chiunque abbia la passione, la capacità e l’intenzione di misurarsi con un’esperienza lavorativa impegnativa e sia disponibile a seguire un iter di formazione e di aggiornamento costante, sia professionale che societario.

Flessibilità ma non precarietà

La grande flessibilità CAeB, ovvero la capacità di organizzare interventi di grande impegno per breve tempo senza perdere in qualità, non si ottiene solo attraverso il controllo di soci più esperti, ma soprattutto assicurando a tutti un lavoro stabile, adeguatamente retribuito, un clima lavorativo sereno, continue occasioni di aggiornamento e di stimoli intellettuali.

Una CAeB rosa

ll personale CAeB è per il 73% femminile. Non a caso: a fondare CAeB furono soprattutto donne; di conseguenza l’attenzione e la disponibilità nei confronti delle problematiche specifiche – come la conciliazione tra impegno lavorativo e responsabilità familiari – è sempre stata alta.